Ci è piaciuto Tartarughe Ninja?

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Ebbene, il momento è giunto.

E direi di girarci poco attorno: non posso assolutamente dire, come ho letto in giro, che questo film è un INSULTO a tutti i fan delle Tartarughe Ninja. E lo dico tirando un sospiro di sollievo, perché, va ammesso, mi aspettavo qualcosa di decisamente peggiore. E invece… invece è tutt’altro che ottimo, ma è, diciamo, decente.

Partiamo dalle note negative, che così ce le leviamo dalle scatole. Primo punto: sulla locandina ci sono Leonardo, Michelangelo, Donatello e Raffaello, ma di fatto è un film su April O’Neal/Megan Fox. Si parte con lei, c’è sempre lei, si chiude con lei: uno one-woman show con in mezzo 4 tartarughe umanoidi e inquietanti di due metri che fanno da spalle. E le Turtles, che non si fanno neppure vedere nella prima parte del film, non sembrano caratterizzate in maniera sufficiente: va bene, Raffaello è il ribelle e Michelangelo è il pirla della situazione, ma il fatto che Donatello sia un nerd con il desiderio di diventare “quello fico” e che Leonardo sia IL leader viene giusto accennato, quasi dato per scontato. E non va per niente bene. L’adattamento italiano impoverisce alcune battute e riferimenti al tarta-universo, ma non per colpe sue: provateci voi a riportare nella nostra lingua l’espressione “Heroes in a half shell”.

Importante capitolo villain (con spoilerino): c’è Shredder, ma la sua figura viene scissa in due personaggi differenti. Da una parte il classico Oroku Saki (ovvero Shredder), il guerriero crudele, il maestro giapponese senza scrupoli, l’armatura, il braccio (fin troppo) armato del male; dall’altra Eric Sacks (nome “occidentalizzato” di Oroku Saki), ovvero la mente, il doppiogiochista, il subdolo, l’avido uomo d’affari. Io l’ho trovata una scelta interessante, anche se qualcuno potrebbe storcere il naso per l’aria da Transformer che hanno voluto dare all’armatura di Shredder, ma vabbè c’è pur sempre l’ombra di Bay.

TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES

La trama è lineare, senza grandi colpi di scena, comprensibilissima da tutti. Forse fin troppo, dato che non accade nulla di particolarmente imprevedibile. Detto questo il film mantiene un buon ritmo per tutta la sua durata, alternando scene d’azione e momenti comici e riflessivi (pochi ma buoni). Detto questo la profondità non è mai stata uno dei punti di forza delle storie delle Tartarughe, che avevano una parvenza di spessore giusto nei fumetti. E nella serie del 2003, che difatti si basa sui comics. Certo, che Splinter impari l’arte del combattimento da dei libri trovati a caso nelle fogne è un pelino forzato, ma per giustificare un ratto che insegna arti marziali, prima di questa scelta abbiamo visto:

  • Hamato Yoshi, già maestro di arti marziali, che si trasforma direttamente in Splinter, vivendo nelle fogne dopo la fuga dal Giappone e trovando CASUALMENTE le tartarughe immerse nel mutageno (serie animate del 1987 e del 2012)
  • Splinter, topo da compagnia del maestro Hamato Yoshi, che impara il Ninjitsu OSSERVANDO il suo padrone (fumetti originali, primi film, serie del 2003)
  • Splinter che è la REINCARNAZIONE spirituale dell’originale Hamato Yoshi, ucciso da Shredder all’epoca del Giappone feudale (nuova serie a fumetti della IDW)

E quindi non stiamo a fare troppo i puntigliosi.

Si diceva di Megan Fox. Nonostante monopolizzi la pellicola non aspettatevi di vedere la solita bellona buttata nella mischia con le grazie in bella mostra per far salire l’ormone al pubblico maschile. Resta sempre un bel vedere, chiaro. E partiamo da qui con le note positive, che ce n’è qualcuna, dai. Tipo la grafica.

Già perché prima della visione non mi avrebbe neppure sfiorato l’idea di poter parlare bene del design dei personaggi. E invece sono animati in maniera straordinaria, interagiscono senza problemi con l’ambiente circostante e, cosa più importante, il design delle tartarughe FUNZIONA. Non so bene perché, ma sono credibilissime (per essere enormi tartarughe ninja adolescenti e parlanti) e hanno un’espressività, soprattutto negli occhi, davvero stupefacente. Splinter poi, con la voce di Massimo Lopez, riesce ad essere tanto paterno quanto pantegana.

I grandi appassionati delle TMNT troveranno molte citazioni a tutto l’universo delle tartarughe, spaziando da celebri tormentoni (“Tonight, I dine on turtle soup!”, “Heroes in a half shell”, “Cowabunga”), al jingle della sigla americana, a palesi rifacimenti di spezzoni del primo film, come la pizza tagliata al volo con la katana e una fetta che vola in testa a Splinter, fino a cose che avremmo voluto dimenticare (riferimenti alla VERA band delle Tartarughe Ninja). Insomma il lavoro di ricerca e studio è stato apprezzabile.

Tiriamo le conclusioni: il film non è una perla del cinema contemporaneo, ma fin qui nulla di inaspettato. Abbiamo un classico blockbuster senza grandi pretese. Tutto sommato se non siete troppo “puristi” sulle Tartarughe (e vi consiglio di non esserlo) il film scorrerà via facilmente e vi strapperà qualche risata, senza mai annoiare. Le tartarughe vi colpiranno per fisicità e carattere, ma “purtroppo” vi cuccherete per buona parte del film la sola Megan Fox.

Per quanto mi riguarda la classifica dei film sulle Tartarughe Ninja viene così ridisegnata:

  • Tartarughe Ninja alla Riscossa
  • Tartarughe Ninja II – Il segreto di Ooze
  • TMNT
  • Tartarughe Ninja (2014)
  • Tartarughe Ninja III

E se non vi basta potete gustarvi anche la videorecensione fatta a caldo dopo la visione del film sul canale dell’amico Anima NerdGiusto per non farvi mancare nulla.

2 pensieri su “Ci è piaciuto Tartarughe Ninja?

  1. Sono perfettamente d’accordo su quasi tutto, tranne la classifica (ma è una questione soggettiva..invertirei secondo e terzo posto, ma siamo là) l’animazione a tratti è ottima ma in certe scene è davvero imbarazzante..a inizio film april parla con splinter guardando da tutt’altra parte xD e anche il desing di splinter in versione snoopdog è orripilante.

    ma sulla tua frase “la profondità non è mai stata uno dei punti di forza delle storie delle Tartarughe” non sono d’accordo, il primo film, primo sia nella tua che nella mia classifica (anche perché non c’è paragone) ne ha fatto un punto di forza

    • Ciao, e grazie per il commento 🙂 detto questo, nel primo film è vero che abbiamo una trama molto più adulta e studiata, ma in quanto alle tematiche trattate non siamo di fronte ad un qualcosa di particolarmente innovativo… chiaro che lì la forza del film stava nelle modalità del racconto: chiaro, semplice e perfettamente godibile. Spero di essere stato un po’ più chiaro nello spiegare il mio punto di vista 🙂 a presto e continua a fare un salto su queste pagine 😛

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